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Questo intervento è stato il frutto di un contributo apportato all’iniziativa svolta presso la sede di Obiettivo Formazione, Ente di formazione Professionale con sede a Marina di Gioiosa Ionica, in occasione dell’evento promosso con successo e volto ad offrire un’idea differente dell’8 Marzo. Quotidianamente  siamo tutti chiamati ad agire per arginare la degenerazione della violenza, fisica e verbale. Questi  fenomeni sono dilaganti e tendono principalmente a colmare i vuoti culturali, diffusi all’interno di  una società che non ha tempo, corre, si perde e poi cerca disperatamente l’avversario per infliggere la punizione che non ha potuto rendere a quanti lo hanno frustrato e maltrattato.

Un commento su “UNA SOCIETÀ SENZA TEMPO SCEGLIE LA VIOLENZA PER SUPERARE LE DIFFICOLTÀ ?”

  • Buongiono Francesco e Santa Domenica a te e ai tuoi lettori.
    La precedente riflessione che hai voluto diffondere in rete e partecipare liberamente a noi naviganti del Mare Mediterraneo o Mare Nostrum, aveva provocatorimante un titolo estrapolato dal diritto amministrativo, il Commisariamento di un Ente della Pubblica Amministrazione, volto ad assicurare ai consociati la continuità di vedersi erogati beni e servizi al verificarsi di scongiurabili momenti crisi dell’Ente
    Amministrato non adeguatamente.
    Ora dopo che hai rappresentato a giusta ragione e ad ogni buon fine, il mal e buon funzionamento della Sanità in Calabria, ti chiedo cortesemente, se puoi approfondire sociologicamente e spiegare a tuo modo intelligente e garbato di diffondere il sapere, il perchè la Calabria e i Calabresi devono essere sempre rappresentati al mondo, rispettivamente, la Calabria, quale terra di malavitosi da cui mantenersi molto lontani e i Calabresi, ( perdonate le “C” maiuscola), quale Gente senza anima e cuore.
    Perché accade questo caro Sociologo Calabrese?
    Lo puoi spiegare ai non Calabresi e al mondo?
    Nel 1967 Stuart Palmer, scrisse un fortunato libro dal titolo, “ Prevenzione del crimine”, dove cercava di analizzare e spiegare le cause conosciute e non, compresi gli effetti negativi e vantaggi del crimine stesso, sia per che lo commette, sia per chi ha il dovere-potere di controllarlo.
    In altro studi autorevoli studiosi di Diritto, come Vittorio Martiscelli e Massimo Severino, pubblicati nel 1983, in una rivista bimestrale , dal titolo L’ELOQUENZA, diretta magistralmente dal compianto noto Avvocato Calabrese, Francesco Trovato, trattavano due temi importanti e attuali, Martuscelli, la corruzione come causa della criminalità ( io aggiungo la collusione e concussione) e Severino, la criminalità organizzata e istituzioni.
    Non pensi o credi, che se in Calabria ci fosse meno e costante attenzione mediaticamente negativa, gli investimenti nelle aree industriali e Zona Economica Speciale, potrebbero crescere.
    Poi, riferendomi ai miei Fratelli e Sorelle Calabresi, non pensi e non credi, che meritino molto di più buoni esempi da emulare, al fine di autoeducarsi alla legalità e senso di giustizia?
    Non pensi e non credi, , che la corruzione, concussione e collusione, quali sinonimi di criminalità economicamente destabilizzante per il sistema tributario e sociale, pur essendo presenti in ogni latitudine tanto al nord, nord ovest e nord est e centro Italia, siano molto più dannose della arcinonota malavita dei Calabresi?
    Ciao Emilio Errigo

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