Ho pensato di trascrivere per i lettori di questo blog la versione integrale dell’intervento che Sergio De Caprio, meglio conosciuto come capitano ultimo, oggi assessore all’ambiente della regione Calabria, ha pronunciato il 31 Agosto u.s. a Zomaro, territorio del Comune di Cittanova, in occasione dell’inaugurazione del centro visite del Parco d’Aspromonte. Potranno esserci o non esserci simpatie per l’uomo che arrestò il capo della mafia, oggi impegnato in uno dei più delicati settori del governo regionale calabrese. Personalmente penso che moltissimi miei conterranei abbiano a cuore la voglia di affrancarsi definitivamente dal peso di un’etichetta sociale, impostaci a causa dell’agire di una marginale percentuale di Calabresi. Un mio carissimo amico mi dice sempre: ovunque esiste la buona vita ma esiste anche la malavita. Quanti sostengono la necessità di far prevalere la buona vita, penso che apprezzeranno le parole che potranno essere lette in seguito. Le azioni da compiere per riaprire la partita ci vengono fornite dalla Costituzione. Voltandosi dall’altra parte non avremo più il diritto di protestare quando tutto andrà peggio. Scrivo queste righe ricordando che domani, 3 settembre, ricorrerà il 38° anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente della Polizia di Stato Domenico Russo. Loro sono stati lasciati soli e neanche la paura dell’estremo sacrificio li ha fatti desistere dal mantenere l’esercizio della funzione svolta.   

“Per me oltre essere un grandissimo onore, il massimo onore poter parlare alla Comunità, ai sindaci, agli eletti del Popolo e anche un’emozione grande perché venendo qua ho rivisto la mia infanzia. Anche io sono cresciuto nel mare verde dei paesi piccoli della Maremma Toscana, circondati dalla macchia.  Piccoli paesi di 100, abitanti 200. Da questi piccoli paesi arroccati vedevo il mare quando ero piccolo; sognavo il mare e vedevo un’economia povera, strappata così ai dirupi. Un’agricoltura strappata e una povertà che spingeva la gente a vivere di bracconaggio. Nel bracconaggio fortunatamente finito, seppellito che dobbiamo seppellire anche in questa tragedia del bracconaggio ho visto con occhi di ragazzo la fratellanza delle piccole Comunità che hanno sofferto e soffrivano la miseria. Ho visto la gente che divideva nella piazza del paese i cinghiali. Li facevano a pezzi e poi li distribuivano anche a quelli che non avevano cacciato. Anche ai vecchi che non avevano niente, che vivevano nelle stalle insieme agli animali. Ed io li ho sempre portato nel cuore questa umanità, questo modo di essere comunità, di crescere, di vivere, praticando l’uguaglianza e la fratellanza, attraverso il mutuo soccorso. Questa è quella per me è la politica. Quello è quello  che mi spinge a stare accanto la gente, prima come un Carabiniere, ora come Assessore. Cercando di costruire, di progettare in una maniera orizzontale, circolare, mai verticale. Cercando quella sussidiarietà orizzontale che è il sogno della nostra Costituzione che va praticata. Noi come assessorato, come giunta, stiamo facendo grandi sforzi per praticare questa sussidiarietà orizzontale. Prima di tutto stiamo preparando delle Leggi e, prima che ad altri, le abbiamo trasmesse ai Sindaci a cui riconosciamo la fascia tricolore di essere avanguardia, baluardo dello Stato accanto alla agente.  Fianco a fianco sulla frontiera reale dove si svolge la vita delle difficoltà. Dove ci si conosce, dove tutto è difficile ma dove tutto è vero. Dove non c’è manipolazione, dove non c’è dominio e dove non ci deve essere manipolazione e dove non ci deve essere dominio. Stiamo preparando, come sapete, una nuova Legge sulle riserve regionali e in questa norma che stiamo condividendo con i Sindaci con le associazioni ambientaliste, ma che vogliamo ovviamente poi condividere con tutti, perché è un punto di partenza e non un punto di arrivo. Stiamo cercando di costruire il marchio della qualità di qualità ecologica e, su questo marchio di qualità ecologica costruire un’economia nuova, verde, moderna, basata sulla sensibilità sulla competitività che deriva dall’unicità dei nostri territori. Anche dei più piccoli. Lo faremo, lo stiamo facendo insieme agli agricoltori ed alle categorie produttive, agli albergatori e insieme ai Sindaci, secondo quel modello che ci ha dato l’Unione Europea, una cosa grande, cioè “accordi volontari di progettazione negoziata”. Sono parole moderne ma sono le nostre radici, sono la nostra Costituzione. Ecco, ora noi praticarli insieme è una cosa bellissima. Abbiamo approvato in consiglio approvato il piano d’azione prioritaria, sono misure per 92 milioni € che focalizzeremo per la costruzione del marchio di qualità ecologica di efficienza ecologica. Che tipo di agricoltura vorremmo e vogliamo costruire insieme? Che tipo di comportamenti, ecologicamente attrattivi, performanti, efficienti vogliamo adottare nella nostra economia? Nel nostro sviluppo per essere attrattivi di turismo, cioè di ricchezza. Lo faremo insieme, nessuno deve imporre. Lo faremo parlando discutendo; parlando del fagiolo poverello, parlando del pomodoro di Belmonte, dell’aglio rosa. Parlando delle cose povere, perché è sempre stata la nostra povertà che ci ha fatto diventare unici. Parliamo di cose, non dico della musica, ma parliamo della pizza. Parliamo delle cose che siamo famosi in tutto il mondo. Lo faremo ancora, noi siamo qua. Giustamente, come ha detto il direttore, nei tempi remoti è stata fermata la rivolta degli schiavi. E noi siamo qua per riprendere quella rivolta degli schiavi, per ribellarci contro l’egoismo, contro l’abbandono, contro l’indifferenza, contro lo sfruttamento, contro la mafia, contro la ndrangheta, contro la violenza di chi fa lobby, di chi manipola. E questa rivolta vogliamo portarla a Roma, vogliamo portarla in Europa, nel mondo perché è una rivolta semplice che cerca l’uguaglianza e la fratellanza. E con voi ce la faremo”.

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