Don Pino non ha avuto paura dei mafiosi, amava i giovani e voleva semplicemente far conoscere loro l’alternativa alla criminalità. Il “mascariamento” adoperato ancora oggi rende la vita facile ai mafiosi e tronca le belle speranze di quanti, come don Pino, lavorano accanto ai giovani per far conoscere loro la bellezza di una vita normale.
Per ovvi motivi non si spara più alla nuca dei “colpevoli”. Oggi per distruggere le persone impegnate nel sociale vengono scelte strategie meno crudeli ma fortemente spettacolari: basta ricorrere all’utilizzo dei social per infangare e delegittimare il loro operato, facendo credere che i sogni non potranno essere mai una potenziale realtà.
Essere combattenti e stare accanto ai giovani non è semplice. Proprio per questo motivo, oggi più che mai, oltre alla buona volontà, all’entusiasmo e alla determinazione, occorrono formazione e competenze. Essere educatori significa riuscire ad essere anche esempio di vita, soprattutto quando tutto risulterà vano ed inefficace al raggiungimento dell’obiettivo da raggiungere. Quando si cade si vince due volte: la prima perchè ci si rende conto di aver perso le forze, la seconda perchè bisognerà ritrovare una duplice quantità della forza perduta per alzarsi e riprendere il cammino, senza cadere nuovamente.
Oggi, dopo 28 anni, l’esempio di don Puglisi è ancora il chiaro esempio della vittoria del bene sul male. Questa affermazione potrà apparire come un paradosso. Per i credenti la risposta è riposta nel massimo esempio della Resurrezione; per i non credenti la risposta è visibile nel pentimento di chi ha premuto il grilletto, senza forse essersi reso conto di cosa stava facendo.
Il peggiore dei torti che potremmo arrecare al sacrificio patito da don Pino sarà continuare a fingere di non vedere quanti, ancora oggi, continuano a proseguire lungo la strada del silenzio e dell’indifferenza per pura convenienza, conferendo potere a quella delegittimazione che continua ad ostacolare i processi di crescita e sviluppo sociale, operata da quelle menti raffinatissime intente a far passare l’idea che la mafia sia invincibile.
Sappiamo benissimo che non è così. Perciò necessita l’impegno e la disponibilità delle Comunità per affrancare i deboli da un futuro che non è ancora segnato.
Don Pino Puglisi è un uomo tra pochi, coerente con i suoi principi e con le sue azioni. Non ha avuto timore di nulla pur di stare vicino ai giovani, pur di proteggerli ha perso la sua stessa vita! Uomini così vanno sempre ricordati.