L’EVENTO, SVOLTOSI PRESSO LA SALA “ZUCCARO” , HA REGISTRATO UNA STRAORDINARIA PARTECIPAZIONE DI DOCENTI, PROFESSIONISTI E PERSONALITÀ POLITICHE.
Il Bullismo e il Cyberbullismo sono fenomeni da non sottovalutare. Molto spesso, i luoghi nei quali si materializzano tali sopraffazioni, sono individuabili in taluni spazi all’interno dei quali proprio i giovani dovrebbero sentirsi particolarmente protetti. Parliamo di scuole, centri di aggregazione, palestre e reti amicali. Per quanto riguarda il Cyberbullismo, fatto ancora più grave, proiettandosi nel villaggio globale tramite la rete internet, apre uno squarcio nel quale molto spesso le vittime vengono prima attratte e poi vessate ricorrendo a una “spettacolarizzazione” negativa, messa in atto per “ferire” in modo indelebile i malcapitati. Tutto ciò, oltre al dolore, genera circostanze nelle quali gli adolescenti, a causa della penuria di autocontrollo e capacità di elaborare autonomamente la violenza subita, rischiano di perdere il controllo utilizzando scelte estreme per rifugiarsi sia dal giudizio di quanti assistono al protrarsi di tale violenza senza intervenire, sia per porre fine al profondo senso di malessere. Tutto ciò, oltre ad essere oggetto di attenzione legislativa e giuridica, è motivo di studio e confronto, messo in atto con l’intento di conoscere più da vicino le complesse dinamiche riconducibili a tali fenomeni e le strategie praticabili per evitarne la diffusione. Vi sono anche altre valide motivazioni predittive, sottese a comunicare l’esistenza di apposite Leggi mediante le quali i responsabili di tali azioni possono essere destinatari di specifici provvedimenti sanzionatori. Generalmente, questi argomenti, la politica se ne occupa con una visione sottesa all’esercizio della funzione legislativa, interrogandosi magari sulla necessità di dover intervenire sulla legislazione vigente.
Su tali tematiche, il senatore Marco Silvestroni, presente all’iniziativa e particolarmente disponibile a protrarre il dialogo aperto per l’occasione, ha scelto di coinvolgere un gruppo di professionisti per approfondire il tema e raccogliere ulteriori spunti, strada poco praticata in passato da altri esponenti politici ma sicuramente molto più funzionale ed attenta in quanto, oltre ad attuare il potere politico assegnatogli dalla Costituzione e la lungimiranza del buon padre di famiglia, il senatore di FDI ha inteso conoscere da vicino le dinamiche afferenti ad un fenomeno sociale che riassume in esso un processo degenerativo sul quale bisognerà dedicare particolare attenzione e impegno istituzionale.
Al fine di poter fornire un dato reale all’evento reso possibile grazie alla presentazione della pubblicazione – modelli etico-valoriali per la prevenzione del bullismo e cyberbullismo – curata dal Dr. Maurizio Colangelo e dalla Dr.ssa Rosy Guido, è stato somministrato un apposito questionario agli studenti di un Istituto d’Istruzione Superiore situato nelle vicinanze della Capitale. I risultati di tale ricerca, sono stati illustrati nel corso dei lavori e, sicuramente, consentiranno al gruppo di lavoro di poter elaborare ulteriori attività mediante ulteriori iniziative volte a interrompere la catena di dolore che spesso vede culminare la vita di moltissimi giovani. Nel grafico sottostante, estratto tra i dati elaborati, si riassume l’importanza di un lavoro praticabile attraverso una maggiore attività informativa finalizzata a diffondere l’esistenza di una apposita legislazione vigente in Italia che oggi, moltissimi giovani evidentemente disconoscono.
L’impegno istituzionale e professionale, registrato nel corso dell’iniziativa, potrà sicuramente contribuire ad avviare una nuova fase nella quale lo scenario raggiungibile nel medio periodo possa consolidare un duplice obiettivo: impedire ai bulli di poter continuare a fare del male, spesso in modo indisturbato e preservare a moltissimi giovani dal rischio di ritrovarsi in un pericolosissimo tunnel dal quale non sempre si ritrova la bellezza della vita.
Il Convegno, cui ho partecipato, ha proposto un tema di grande attualità che crea motivi di particolare apprensione perché investe le nuove generazioni e si va espandendo fino ad interessare i giovanissimi. Cosa fare nell’immediato? Non è facile rispondere ! Nessuno ha la bacchetta magica! Ma a soluzioni emergenziali vanno affiancati progetti di lunga durata onde incidere sulle cause
Gent.ma Nunziata, nel chiederLe scusa per l’enorme ritardo con il quale le sto rispondendo, oltre a ringraziarla per aver seguito i lavori del convegno, la ringrazio per aver condiviso un suo pensiero in merito al tema trattato. Da soli potremo fare poco, anzi, con onestà, potremo fare poco. Occorre un lavoro sinergico, finalizzato a consentire ai nostri giovani di poter vivere il loro futuro senza dover subire sempre il peso del nostro passato.
Saluti
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