La mafia e le “menti raffinatissime” che hanno progettato e realizzato la strage di Capaci, pensavano che potesse bastare quel gesto per annientare definitivamente chi aveva scelto di non piegare la schiena dinanzi alla forza dirompente della corruzione, della sopraffazione e dello strapotere criminale.

Sappiamo benissimo che non è stato così!
Quel 23 Maggio, le vite di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro sono state falciate da una spregiudicata mano criminale che inconsapevolmente li ha resi immortali facendoli entrare nel cuore della gente semplice, da sempre impotente al cospetto della sopraffazione criminale.

Quell’atroce destino ha generato rabbia, sgomento e paura ma la reazione non è stata la resa. Sull’onda emotiva di quei momenti la sproporzionata violenza, veicolata dalle notizie diffuse dai media, ha fatto battere più forte il cuore dei Giovani, facendo comprendere loro chi era il nemico da combattere; la violenza di quel boato, in pochissimi giorni, si è trasformata in un faro destinato ad illuminare la notte delle Persone oneste, sempre più nauseate da sistema politico, allora tritato dall’inchiesta “mani pulite”, ed intento a reiterare il giorno della civetta per distrarre l’attenzione da quanti intravedevano nelle mafie una questione nazionale e non un fatto localistico.

Quel sacrificio estremo, patito dai nostri eroi e martiri, ha reso possibile l’avvio di una nuova stagione che avrà sembra bisogno di gambe forti ed idee concrete per continuare ad avanzare.

Ebbene, per non ripetere all’infinito la cruenta morte dei nostri eroi, saranno indispensabili politiche ben precise e volte a rendere i processi più celeri, la pena certa e la confisca dei beni un effetto consequenziale alle Sentenze.

Infine, cerchiamo di non dimenticare mai che lasciare sole le persone impegnate a lottare la sopraffazione criminale è l’errore più grande che la società civile possa compiere. Quelle Persone lottano anche per noi e la nostra vicinanza sarà per loro un dono speciale.  La solitudine uccide due volte le Persone. La nostra comune lotta dovrà diventare un comune desiderio teso ad onorare tutte quelle Persone cadute per mano criminale ed anche per volontà di quei traditori che vestendo l’abito delle Istituzioni hanno ceduto alla corruzione.

#Falcone #Morvillo #Dicillo #Schifani #Montinaro onore a voi 🇮🇹

2 commenti su “LA SOLITUDINE UCCIDE DUE VOLTE LE PERSONE”

  • Credo che nessuno debba mai dimenticare chi erano e cosa hanno sacrificato queste persone , ma l’onore ,la dignità , il dovere ed il senso dello Stato se ce l’hai purtroppo devi partire dal presupposto che dovrai sempre combattere con una parte dell’anti Stato che ti sarà sempre ostile perché dai fastidio ….ma noi non ci arrendiamo crediamo nella giustizia vera quella a servizio sempre delle persone inerme e difese e continueremo sempre per questo percorso ….. VIVA IL MERITO

    • Buonasera Maurizio,
      Grazie per avermi scritto un Tuo pensiero. La responsabilità degli adulti oggi si configura come un vero e proprio percorso arduo. Se in passato l’adulto era colui che proteggeva delle insidie i propri figli ed attraverso la condivisione di scelte, dialogo ed anche accese contraddizioni provvedeva ad educarli, oggi l’impegno genitoriale sembrerebbe essere posizionato su altre dinamiche. In questa occasione non entrerò nel merito di tale argomento, ma risponderò brevemente al Tuo commento soffermandomi sull’importanza delle scelte compiute dai giovani, sul peso dei valori familiari e sulla necessità di guardare insieme (genitori e figli) alla virtù come scelta di vita comune, finalizzata ad essere sempre coscienti sulla centralità delle opportunità possedute dal Cittadino per poter partecipare al progresso ed allo sviluppo della società. Quest’ultima affermazione non vuole essere mera retorica, ma vuole essere un quotidiano e rinnovato impegno che tutti dovremo compiere, anche mediante piccolissimi gesti di altruismo messe in atto a favore di tutte quelle Persone che nella loro debolezza rischiano la marginalità. Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca ed agli agenti della scorta, hanno perso la loro vita perché credevano nel loro lavoro ed erano anche coscienti di tutti i rischi. Ai nostri ragazzi, facendo sempre valere il vero e senza infingimenti, dovremo sempre manifestare la nostra vicinanza ponendoci al loro fianco nel processo di crescita culturale e sociale. E’ vero, noi abbiamo dovuto combattere e stiamo combattendo con tutte quelle Persone che spesso intravedono nella buona volontà, nella meritocrazia e nel voler essere parte sana di questa società il peggiore dei nemici. Non importa se spesso si dovrà faticare il quadruplo delle volte, alla fine, amico mio, tutte le sere, quando rientreremo a casa avremo una certezza: non abbiamo rubato niente a nessuno e non abbiamo chinato la testa. A volte, quando subiamo sopraffazioni e atti di prepotenza, non essendo propensi alla violenza ma da costruttori di pace, sapremo attendere il giusto tempo per riaprire la discussione e mediare, costruendo e superando ogni difficoltà. I nostri giovani, essendo nativi digitali, sono convinti che la partita si vinca o si perda subito. Noi sappiamo che non è così, dovremo impegnarci a condividere l’importanza tra vita reale e vita virtuale.
      Andiamo avanti.
      A presto e grazie di tutto.
      Francesco

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