Seppur oggi sia stata per me una giornata piena, di tanto in tanto pensavo che l’1 settembre, per la Comunità educante in particolare, è il giorno di avvio dell’Anno Scolastico.
Conservo la foto pubblicata in copertina da un po’ di tempo. Quando l’ho vista per la prima volta mi ha ricordato i tempi in cui frequentavo le scuole elementari. È passato un po’ di tempo, ma proprio grazie alla scuola sono riuscito a non dimenticare di essere stato bambino, proprio come asseriva il Piccolo Principe rivolgendosi agli adulti.
Sarò stato fortunato? Non saprei. A distanza di tempo, dopo aver studiato l’importanza della pedagogia e della didattica, applicata ai processi evolutivi, direi che la “fortuna” mi sia stata consegnata in parte dai miei insegnanti e in parte dalla mia famiglia.
Ripercorrendo quei ricordi, qualcuno mi diceva spesso: “Conoscendo il significato delle parole potrai correre più veloce degli altri, perciò leggi sempre e studia l’etimologia delle parole”.
Oggi, ai miei amici dirigenti scolastici, ai docenti ed al personale scolastico tutto oltre ad augurare buon lavoro avrei una piccola richiesta da sottoporre: vigilate sempre affinché nessuno, anche a causa della vostra complicità, possa rubare i sogni ai vostri studenti. Tale circostanza diverrà un fatto deleterio che segnerà il futuro di quanti subiranno ingiustizie.
Il primo passo da compiere per mantenere vivo questo impegno consisterà nel costruire con i colleghi un rapporto nel quale sia possibile anteporre giorno dopo giorno un dialogo costruttivo, mettendo da parte la tentazione dell’autoreferenzialità e il desiderio di indossare pennacchi vari. Bisogna essere gentili sempre e in qualsiasi circostanza, ascoltando il doppio di quanto si voglia dire ( perciò abbiamo due orecchie e una bocca).
Per essere d’esempio alle altre generazioni bisogna prima di tutto essere “grandi” conoscitori di se stessi e non i detentori di un potere vuoto.
In età avanzata, dopo aver tenuto numerosissimi seminari formativi rivolti al personale educativo, ho conosciuto anche il peggio della scuola. Trattasi di alcuni “bidoni”, apprezzati ed elogiati in presenza e vilipesi crudelmente in loro assenza.
Contrariamente ai miei insegnanti, ai quali va il mio senso di gratitudine, per questi ultimi rimane soltanto il ricordo della loro pochezza, in più occasioni da loro stessi esaltata come virtù per essere prima applaudita e poi derisa in altra sede.
Per non ledere l’altrui senso di onnipotenza, in presenza dei suddetti “bidoni”, ho scelto di percorrere altre strade nel mondo della scuola dedicandomi con impegno a rendere possibile la diffusione del sapere e l’insegnamento come strumento di libertà e non come un ruolo di potere.
Alle amarezze di tali incontri ho resistito senza scadere e senza cadere nelle numerose provocazioni perché avevo strumenti conoscitivi validi e non perché sono stato forte.
Anche tali esperienze sono state una scuola, perciò un grazie lo devo anche ai “bidoni”, seppur vuoti hanno avuto una funzione: hanno fatto crescere in me il senso di autostima.
Avendo grande rispetto nei confronti del termine che sta ad indicare il luogo dell’apprendimento per eccellenza, ricordando la locuzione latina pronunciata da Cicerone, farò mio quanto detto dal noto filosofo romano: “historia magistra vitae”.
Buon Anno Scolastico a tutti e ricordate: ognuno potrà scegliere come essere ricordato in virtù di ciò che saprà insegnare!!!